giovedì 1 marzo 2007

Zibaldone di pensieri sulla didattica


In seguito il 27/02/2007 presso l'Istituto Sieroterapico di Milano Via Darwin 20, dalle ore 17.30 alle ore 19.30 si è tenuto il secondo incontro della Scuola di Media Design della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.

All'incontro erano presenti: Prof. Francesco Monico (Coordinatore della Scuola di Media Design della NABA e Cattedra di teoria e Metodo dei Mass Media e Teorie e Tecniche del Linguaggio Radiotelevisivo), Prof. Amos Bianchi (Assistente alla Scuola di Media Design e alla Direzione Naba, Coordinatore Didattico dei Postgraduate, assistente alla cattedra di Mass Media), Prof. Antonio Caronia (docente di estetica dei media NABA e Antropologia della Tecnica Brera), Doc. Daniele Pignatelli (docente di Regia Scuola di Media Design Naba), Michel Fuzelier (docente di Animazione 2D Scuola di Media Design Naba), Jacopo Martignoni (docente di Animazione 2D Scuola di Media Design Naba), Maresa Lippolis (docente di Montaggio e responsabile Medialab Scuola di Media Design Naba), Luca Galli (docente di Filosofia del progetto Scuola di media Design Naba), Bertran Niessen (Docente di Performace Multimediale Scuola di media Design Naba)

Questo incontro ha formalizzato i seguenti punti:

A- Le discipline media si possono organizzare secondo il seguente macroschema, Grammatica, Retorica, Dialettica dei Media:

  • Grammatica dei media (materiali e strumenti/editing/compositing/tecniche di ripresa/suite macromedia/final cut/linguaggi e sintassi di programamzione/flash...)
  • Retorica dei media (forme espressive e linguaggi/sceneggiatura/narratologia/estetica dei media/mass media...)
  • Dialettica dei media (come un medium interagisce con altri medium/crossmedia/transmedia/interaction design...)

Tale classificazione è stata
proposta dal prof. Francesco Monico che la ha utilizzata nelle lezioni tenute nell'ottobre 2006 e nell'ottobre 2007 presso l'istituto di Studi Superiore IMT di Lucca;

B- Le discipline media abbisognano di criteri di formazione del gusto che siano maggiormente supportabili di semplici spiegazioni basate sulla 'psicologia associativa' e su un 'empirismo della cultura visiva', il prof. Antonio Caronia ha sostenuto questa tesi e sposato la linea proposta da Francesco Monico e Amos Bianchi, linea che propone che i tre assi teorici della scuola di media design siano:

B.1- Comprensione dei mezzi (e loro relazioni con i nostri sensi);
B.2- Teoria e storia del racconto (letteratura come tecnica comune dell'umanità)
B.3- Teoria e storia dell'immagine (educazione al gusto).

C- Il Prof. Amos Bianchi ha ipotizzato che il problema attuale dell'arte applicata alle tecnologie sia un problema di comprensione dell'arte, ovvero viene rilevato un solipsismo dello studente a sviluppare percorsi di ricerca artistica finalizzata solo a una propria auto-comprensione che ne aliena la partecipazione e comprensione da parte dei colleghi e dello stesso corpo docente. Per ovviare a ciò Amos Bianchi ha proposto un recupero della fenomenologia.

D- Il Prof. Luca Galli ha sostenuto che manca negli studenti dell'Accademia la capacità di 'Costruzione del senso' e che bisognerebbe introdurre un corso di 'Fondamenti della Filosofia' che per macroconcetti fornisse concetti cardine quali degli strumenti operativi per il senso. (la proposta di introdurre un corso di 'Fondamenti filosofici' è stata originariamente proposta dal Prof. Antonio Caronia a Francesco Monico nei primi giorni di gennaio 2007 a seguito di un confronto didattico ed è poi diventata una proposta comune della scuola)

Sono stati elencati i seguenti problemi endemici al settore:

E.1- Studenti sapienti: a causa del 'digital divide' (che è relativo all'innovazione tecnologica e culturale) gli strumenti e le idee necessitano di un aggiornamento così veloce che gli studenti risultano spesso meglio preparati dei docenti;
E.2- Condivisione opere: una delle problematiche di fondo dell'Alta Formazione Artistica e Musicale risiede nel fatto che
la 'psicologia associativa' e l' 'empirismo della cultura visiva', uniti all'idea dell'artista come epifenomeno peculiare del sé, hanno portato a un abbandono progressivo del metodo a favore di una sorta di 'solipsismo anarchico' creativo;
E.3- Costruzione del lavoro di gruppo: l'epifenomeno dell'artista creatore di sé ha portato a una resistenza e a un non insegnamento verso le metodologie del lavoro di gruppo;
E.4- Inabilità alla gestione: la cultura delle 'Belle Arti' non ha permesso lo sviluppo sincretico di insegnamenti oggi fondamentali quali il 'self management' e la 'comunicazione del progetto'.

Nessun commento: